
La storia del
popolo di Dio è una trama intessuta delle vicende di uomini e donne
accomunati dalla Ricerca al di là delle diversità e delle sconfinate
distanze cronologiche. È la storia di una promessa di salvezza che, alla
nudità vergognosa di Adamo ed Eva (Gen 3,11), risponde con
la nudità redentrice di un Dio spogliato di sé e fatto uomo. Nelle
concavità scavate dal
peccato
originale risuona l'eco di quel primo grande "sì" di Abramo, padre
con Dio di tutte le generazioni che porteranno a Cristo (Gen 12,2) e con
l'incredula Sara di quel figlio insperato, Isacco, frutto di
una sterilità resa feconda ed erede buono e pacifico della promessa (Gen
21,1-7). La storia della salvezza si innesta sul selciato delle esperienze
contrapposte di uomini resi simili dalla vocazione: Mose, umile e
pauroso fuggiasco, chiamato a vestire il progetto di essere guida per
Israele dalla desolazione della schiavitù al deserto della manna e
dell'idolatria; Elia, araldo forte e sicuro di quello stesso popolo,
nel deserto convocato per svestirsi di sé e lasciarsi inebriare dalla
"voce del silenzio sottile" di Dio. Mosè ed Elia, indomiti scalatori di
rocce parlanti, il Sinai dei Dieci Comandamenti e l'Oreb dell'intimo ascolto
(Es 34 - 1 Re 19), conquisteranno l'ultima vetta sul Tabor della
trasfigurazione di Cristo (Lc 9,28) e, sintetizzandosi in Lui l'uno come
patriarca e l'altro come profeta, sperimenteranno la gioia dell'uomo di Dio,
che al culmine della ricerca si ritrova nel Trovato.

Nemmeno l'oblio
dell'oppressione cancella le orme tracciate dai
Padri sui sentieri di Israele: il profeta Isaia raccoglie la
promessa, corre veloce con piedi di messaggero che annuncia la salvezza, la
pace, la venuta dalla dinastia davidica di un Messia, Spirito mandato
dall'alto per rendere i deserti giardini e i giardini selve (Is 32, 15).
Scegliendo come re un giovane pastore di Betlemme chiamato Davide, il
Signore si
riconferma
ancora una volta amante degli ultimi e rinnova la promessa di Abramo,
assicurandogli la discendenza che renderà stabile per sempre il suo trono (2
Sam 7,16). E in quella stessa Betlemme il Cielo scende sulla terra. Dal
grembo umano di Maria nasce il Dio fatto uomo, il Re promesso e atteso, il
nuovo paradiso terrestre: Gesù
(Lc 2,7).

Nello
sguardo di un bambino si risolve qualunque ricerca e nel Suo pianto risuona
ogni lamento di Israele; nell'attesa di Maria, la donna del "sì" più
forte di tutti, dimorano le attese dell'intera umanità; nel coraggio di
Giuseppe si frammentano le idolatrie di un popolo non sempre capace di
fidarsi. Gesù, il "Cercato" della storia, è venuto per cercare grembi
disposti a partorirLo nel mondo e per il mondo; per questo Dio non ha mai
smesso di chiamare uomini e donne che fossero riflessi vivi del Volto.
Giovanni XIII, il papa buono scelto in un clima di compromessi e
rivelatesi straordinario nell'ideazione del Concilio Vaticano II, portato a
termine dal suo successore Paolo VI, uomo mite e silenzioso,
promotore nella Chiesa di un processo di secolarismo ancorato ai valori
sostanziali irrinunciabili.
Giovanni
Paolo II,
il papa del dialogo, della tenerezza smisurata, della pace, della forza
oltre l'immaginario e della croce della malattia quale vessillo di fede.
Don Tonino Bello, perla della nostra Puglia, uomo coraggioso e
innamorato degli ultimi, degli sfrattati e dei dimenticati dal mondo, dei
giovani, depositari di quelle "utopie capaci di riscaldare la terra".
Madre Teresa, missionaria a Calcutta tra i poveri, i malati, gli
svantaggiati, emblema della lotta per la vita nelle acque torbide
dell'aborto. Don Andrea Santoro, sacerdote missionario approdato in
Medio Oriente ad Urfa, terra da cui Abramo è partito, tenda di Dio
silenziosa e autentica, sradicata dal gesto omicida di uno sconosciuto;
Annalena Tonelli, un'altra missionaria che ha pagato con la vita il
servizio operato per trent'anni tra i poveri dei poveri in Somalia, la terra
chiamata "Terzo mondo" da quello che si crede un mondo migliore. Pier
Giorgio Frassati, giovane benestante e desideroso di una vita vera,
spesa per una fede che si rende attenzione e carità per l'uomo sfruttato dai
grandi industriali del suo tempo; santa Chiara, giovane ricca ma così
profondamente abitata da Dio nelle sue stanze più intime da lasciare tutto
per consacrarsi completamente a Lui, sulle orme di quell'amico, compagno,
fratello che fu san Francesco. Uomo fatto preghiera, sposo della
povertà, fiume del Paradiso che ha diffuso nel mondo le acque del Vangelo
(FF, 1 Cel 475), innamorato folle dell'Amore ed esaudito dal dono delle
stimmate nel desiderio di entrare nelle ferite del Crocifisso. Padre Pio,
erede spirituale di san Francesco nella scelta di vita e nella medesima
stigmatizzazione, uomo di particolari carismi impiegati per la salvezza
delle anime, con tutte le forze e con intercessioni miracolose. I nostri
passi di uomini e donne del 2009 incrociano le orme lasciate da questi
grandi esempi di vita e di fede: essi ci ricordano che il Signore ha
disegnato sul palmo delle Sue mani un progetto per ciascuno di noi e che
ogni nostro "sì" pone nel mondo un seme di Paradiso. La venuta di Gesù sia
la natività della nostra stessa vita, nella certezza che Egli è sceso per
restare con noi e nel desiderio di essere Eco del Suo canto, seme del Suo
campo, lievito del Suo perdono.
L'opera è stata realizzata da Maurizio Scorrano