Il Parroco

Don Lucangelo De Cantis

 

 

Alla fine è arrivato. E crediamo di non offendere nessuno ed interpretare invece gli animi di tutti i parrocchiani, quando diciamo che il nostro Arcivescovo abbia voluto fare veramente un grande dono alla comunità Carosinese, inviandoci don Lucangelo De Cantis come nuovo parroco. Qualcuno, soprattutto tra gli anziani, ha osato dire, nemmeno tanto sommessamente,  è ritornato don Angelo! Facendo in questo modo riferimento all’età di questo giovane parroco che, dal seminario di Molfetta – Formazione sacerdotale – entra in punta di piedi nella parrocchia di Carosino. Ma, probabilmente, i paragoni finiranno qui, essendo don Angelo rimasto talmente nel profondo dei cuori carosinesi da rappresentare un momento della storia della parrocchia locale tutto a sé. E, forse, è meglio così. In questo modo don Lucangelo potrà esprimersi senza temere paragoni e sfruttare al massimo la sua “giovinezza parrocale” a tutto vantaggio della comunità carosinese. D’altro canto, come riferito da don Lucangelo stesso nel corso della prima omelia tenuta a Carosino lo scorso 5 luglio, don Angelo e don Leonardo rappresentano per lui due capisaldi per la continuità del proprio mandato parrocale.

Al momento il neonomitato parroco di Carosino sta incontrandoci tutti, per conoscere meglio la realtà di una parrocchia molto vasta e, soprattutto, molto articolata, grazie alla presenza di vari gruppi parrocchiali, congreghe, associazioni di volontariato etc etc, che fanno di Carosino una comunità veramente in fermento dal punto di vista religioso. La chiesa è letteralmente stracolma nel corso delle sue prediche e, ne siamo certi, non si tratta di curiosità. Il portone d’ingresso, così come la sagrestia, dalla venuta di don Lucangelo rimangono aperti per buona parte della giornata sino a sera tardi, così che la Chiesa locale intesa non solo in senso ontologico ma anche come luogo di semplice accoglienza, ha ripreso a brulicare di giovani. Molti di essi, infatti, sono stati notati spesso e volentieri attardarsi per una visita al Sacramentato, per poi recarsi a salutare don Lucangelo. Lui, da parte sua, è oltremodo disponibile e manifesta una umiltà gioiosa, da disarmare chiunque. In questi giorni l'abbiamo sentito parlare di "missione", di incontro con un Dio vivo e vero, di Spirito Santo..., e non in senso immateriale, il tutto proposto attraverso una forza trainante che sta piano piano scuotendo positivamente queste soleggiate giornate di luglio. La sua attitudine alla formazione si fa indubbiamente sentire e, negli incontri di “conoscenza per far crescere il meglio di tutti noi” ( come ama ripetere), lo abbiamo avvicinato per porgli qualche domanda. Comunic@re: In attesa dell'inizio del prossimo Anno Pastorale Parrocchiale che la vedrà in tutto e per tutto parroco di Carosino: come ha trovato la nostra comunità? Don Lucangelo: “E’una Cmunità Parrocchiale accogliente, disponibile. Mi ha fatto sentire grande affetto. E’ una comunità ricca di tanti doni che si esprimono nella varietà dei gruppi e nell’accoglienza delle singole persone. Sono felice della Comunità che è desiderosa di camminare insieme ed essere missionaria.”. Comunic@re Come associazione e come giornale  ci occupiamo nell'ambito della parrocchia di Comunicazioni Sociali. Quale risalto vorrà dare a questa specifica parte del suo ministero sacerdotale?  Don Lucangelo:”Grande risalto per tenere conto della Carità intellettuale che permetterà un dialogo tra chiesa e città. Vorrei valorizzare il grande aiuto che la vostra associazione può dare in questo dialogo culturale perché mi accorgo di quanto sia bello e urgente. Mi sono accorto anche nell’incontro che abbiamo avuto, di quante belle cose siano state realizzate. Siete una possibilità di dialogo con la nostra terra e la nostra gente. Comunic@re Un saluto a tutti i parrocchiani dalle pagine del nostro giornale? Don Lucangelo:”Vorrei che ognuno sentisse la Parrocchia come una casa dove trovare accoglienza, dialogo, possibilità di crescita e incontro con Dio, sono certo che il primato di Dio aiuta ogni uomo. Un saluto alle persone che vivono un cammino di comunità ed un saluto anche a coloro che sono in ricerca e magari si sentono lontani, perché sono anche loro parte di questa famiglie e possano trovare aiuto a crescere.”

 

                        ( FLORIANO CARTANI’)