Don Francesco Nigro

 

La nomina Diaconale

E' stato un matrimonio certamente inusuale quello a cui, domenica scorsa, hanno avuto modo di assistere i molti presenti alla messa vespertina, celebrata nella Parrocchia SS. Maria delle Grazie di Carosino. Non i fasti né le luci dei proiettori, nè i flash dei fotografi ne, tanto meno telecamere, ad accompagnare lo sposo all’altare per il suo “si, lo voglio”. Più sommessamente, invece, un’intera comunità raccolta attorno a Francesco il quale, con dignità, fierezza e compostezza d’animo, pronunciava la cosiddetta “declaratio”, riservata  ai diaconandi. Per tutti i futuri sacerdoti, l’attestazione di fede pronunciata attraverso la recita del Credo e la pubblica promessa di rispettarne i suoi dogmi rappresenta,  come ha avuto modo di sottolineare lo stesso don Leonardo Marzia, un matrimonio in piena regola con la Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica.. Con tanto di testimoni, quindi: nell’occasione il decano dei preti carosinesi don Biagio Strusi e la sorella del futuro diacono Romina Nigro. Il culmine della cerimonia è stato senz’altro raggiunto, quando la voce di Francesco ha lasciato tradire una punta di commozione nella recitazione della declaratio.Francesco Nigro è nato a Grottaglie il 28 marzo 1979. Da subito la sua indole docile ed amabile cattura l’attenzione della signorina Addolorata che, fino all’ultimo, ha gestito a Carosino generazioni su generazioni di Ministrandi.   Sotto la sua insostituibile educazione e grazie alla tutela religiosa del compianto don Angelo Marzia, furono piantati semi di  inestimabile valore,  che hanno già dato vita  a vocazioni sacerdotali come, ad esempio, quella di don Mino Quaranta e, adesso, di Francesco.Dopo gli studi condotti al liceo “Battaglini” di Taranto, dove è sempre stato impegnato con i vari gruppi cattolici, Francesco Nigro comprende di essere stato “chiamato” e viene così ammesso al Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Molfetta. E’ qui che si completa la sua formazione religiosa raggiungendo, sotto la guida spirituale dell’attuale parroco di Carosino don Leonardo Marzia, i vari scalini clericali.  Nel 2001 Francesco riceve l’ammissione agli “Ordini Sacri”, successivamente ottiene il “Lettorato” e, alla fine del 2002 “L’Accolitato”, che gli permette distribuire la Santa Comunione durante la messa e agli ammalati.Ieri sera, infine,  presso la concattedrale “Gran Madre di Dio” in Taranto, il penultimo passo della lunga strada sacerdotale intrapresa da Francesco Nigro: l’Ordine del Diaconato, ricevuto direttamente dalle mani di mons. Benigno Luigi Papa, Arcivescovo Metropolita di Taranto.          

 

    La nomina Sacerdotale

 Sembra quasi ieri quando, esattamente un anno fa, a Carosino fu celebrata  una promessa di  matrimonio tutta particolare, tra Francesco Nigro e la Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica. Don Francesco Nigro Un impegno di fede che, attraverso la recita del Credo e la pubblica promessa di rispettarne i suoi dogmi, verrà confermata giorno 12 settembre prossimo, allorché  don Francesco celebrerà la prima messa come sacerdote.    Si tratta di un altro germoglio di fede che vede la luce di Dio e degli uomini, questa straordinaria figura di don Francesco, un ragazzo dall’indole umile e docile quanto rassicurante, sempre pronto a spendere una parola buona e di speranza per tutti, il quale certamente saprà far fruttare questi suoi inestimabili doni, nel corso del suo prossimo magistero sacerdotale.   Cresciuto all’ombra del compianto don Angelo Marzia, don Francesco è maturato sotto l’egida di don Leonardo Marzia, il quale ha saputo rinvigorire e portare a termine i progetti del fratello parroco di Carosino prematuramente scomparso.    Trasparente e fermo il cammino di fede di don Francesco Nigro già impegnato, ancora ragazzino e tra i banchi del liceo “Battaglini” di Taranto, con i vari gruppi cattolici. E’ in questo periodo che matura l’idea della “Chiamata” del Signore e, terminati gli studi liceali, chiede l’ammissione al Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Molfetta.   In questo istituto ecclesiastico porta a completamento la sua formazione religiosa raggiungendo nel 2001 l’ammissione agli “Ordini Sacri” e il “Lettorato”, alla fine del 2002 “L’Accolitato” (che gli permette distribuire la Santa Comunione) e, nel 2003, presso la concattedrale “Gran Madre di Dio” in Taranto, sale il penultimo gradino della lunga strada sacerdotale ottenendo l’Ordine del Diaconato. Sabato prossimo 11 settembre finalmente la cerimonia d’ordinazione sacerdotale di don Francesco Nigro che si terrà a Carosino alla presenza di tutta la comunità locale e sarà presieduta da S.E. mons. Benigno Luigi Papa Arcivescovo Metropolita di Taranto.   Denso di programmi il rituale di preparazione già iniziato venerdì 3 settembre scorso con un triduo di approfondimento durante le messe vespertine del 3, 4 e 5 settembre, presenziato da tre sacerdoti carosinesi (oltre don Leonardo Marzia, don Piero D’Angiulli e don Pasquale Fedele).   Durante la messa di questa sera e quella di domenica 12 alle ore 11.oo (quest’ultima presenziata da don Francesco Nigro) il coro dei ragazzi, curato da Michele Fornaro, curerà una particolare selezione di brani musicali e canti.     Il culmine delle cerimonie preparative si avrà venerdì 10 settembre, vigilia dell’ordinazione sacerdotale, alle ore 21 sempre presso la Chiesa Madre di Carosino, dove è prevista una veglia di preghiere ed invocazioni.

L'intervista

Abbiamo avuto l’opportunità di “agganciare” don Francesco Nigro che in questi giorni è stato letteralmente preso d’assalto un pò da tutti amici, conoscenti, semplici concittadini, che in qualche modo, hanno voluto manifestargli tutta la loro vicinanza ed il loro grazie.
“Cosa vuole che dica ? – incalza subito don Francesco con la solita serenità e semplicità d’animo –“
DOMANDA : Tanto per cominciare, ci parli un po di lei…
RISPOSTA:” Provengo da una famiglia “normale” come tante altre, mio padre è ferroviere in pensione, mia madre casalinga .Ho intrapreso i miei studi qui a Carosino e poi al “Battaglini” si Taranto. Negli ultimi anni del liceo è maturata l’idea di entrare in seminario ed ho avuto la Grazia di entrare direttamente a Molfetta”
D: Dove presta adesso la sua opera?
R: “Al termine di cinque anni trascorsi in seminario, l’Arcivescovo mi ha chiesto di continuare gli studi a Roma ed è qui che attualmente mi trovo, presso la Casa S.Carlo al Corso, espletando come Diacono il servizio presso la Basilica e studiando alla Gregoriana Teologia Dogmatica.”
D: Cosa le ha dato Carosino e la sua gente?
R: “Tanto – sottolinea don Francesco – veramente tanto. Basti pensare che il mio paese è stato ricco di sacerdoti e di consacrati ( nove quelli tuttora viventi) e poi abbiamo oltre sessanta suore a sottolineare quanto lo Spirito sia stato sempre presente nel fecondare la nostra piccola comunità. Dire Carosino - aggiunge don Nigro - è anche dire la vita ed il legame con la Madonna e non posso inoltre dimenticare le tante persone, tra queste soprattutto gli ammalati, che in questi giorni stanno pregando in maniera più intensa la Vergine Santa. ”
D: Un piccolo aneddoto sui preparativi all’ordinazione presbiterale….
R:” Bè ce ne sono diversi- - ammette scherzando don Francesco–. Tra questi mi piace ricordare proprio quando il Vescovo mi ha detto che sarebbe stato l’undici settembre la data della mia ordinazione. Ho esclamato: ahinoi, un’altra disgrazia! Ma Mons. Papa, compresa la battuta, mi disse che invece bisognava dare dei segni profetici in quel giorno. Ed io capii il suo insegnamento.”
D: Si parla tanto di questi giovani: cosa vogliono e cosa dare loro. Lei, don Francesco, è un giovane tra i giovani….
R:.”Penso fondamentalmente che si tratti di una questione di fiducia: questa è senz’altro una grande scommessa per noi giovani. Il primo rischio infatti è proprio quello di non avere fiducia in noi, soprattutto quando si parla di formazione.”
D: Cosa manca allora?
R: “Non penso si tratti di cercare cosa manchi. Prima di tutto, ripeto, bisogna dare molta ma molta fiducia. Solo cosi si può acquisire maggiore responsabilità e, quindi,impegno. D’altra parte però anche noi dobbiamo rispondere con autenticità e con serietà a quello che la vita ci propone. Ma proprio in quanto giovani, abbiamo bisogno della stima e dell’affetto di qualcuno che ci sproni a vivere meglio, a donarci agli altri ed operare meglio.”

Floriano Cartanì