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La nomina Diaconale
E' stato un matrimonio certamente inusuale quello a cui, domenica scorsa,
hanno avuto modo di assistere i molti presenti alla
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La nomina Sacerdotale
Sembra
quasi ieri quando, esattamente un anno fa, a Carosino fu celebrata una
promessa di matrimonio tutta particolare, tra Francesco Nigro e la Chiesa
Una, Santa, Cattolica ed Apostolica. |
L'intervista Abbiamo avuto l’opportunità di “agganciare” don Francesco Nigro che in questi giorni è stato letteralmente preso d’assalto un pò da tutti amici, conoscenti, semplici concittadini, che in qualche modo, hanno voluto manifestargli tutta la loro vicinanza ed il loro grazie. “Cosa vuole che dica ? – incalza subito don Francesco con la solita serenità e semplicità d’animo –“ DOMANDA : Tanto per cominciare, ci parli un po di lei… RISPOSTA:” Provengo da una famiglia “normale” come tante altre, mio padre è ferroviere in pensione, mia madre casalinga .Ho intrapreso i miei studi qui a Carosino e poi al “Battaglini” si Taranto. Negli ultimi anni del liceo è maturata l’idea di entrare in seminario ed ho avuto la Grazia di entrare direttamente a Molfetta” D: Dove presta adesso la sua opera? R: “Al termine di cinque anni trascorsi in seminario, l’Arcivescovo mi ha chiesto di continuare gli studi a Roma ed è qui che attualmente mi trovo, presso la Casa S.Carlo al Corso, espletando come Diacono il servizio presso la Basilica e studiando alla Gregoriana Teologia Dogmatica.” D: Cosa le ha dato Carosino e la sua gente? R: “Tanto – sottolinea don Francesco – veramente tanto. Basti pensare che il mio paese è stato ricco di sacerdoti e di consacrati ( nove quelli tuttora viventi) e poi abbiamo oltre sessanta suore a sottolineare quanto lo Spirito sia stato sempre presente nel fecondare la nostra piccola comunità. Dire Carosino - aggiunge don Nigro - è anche dire la vita ed il legame con la Madonna e non posso inoltre dimenticare le tante persone, tra queste soprattutto gli ammalati, che in questi giorni stanno pregando in maniera più intensa la Vergine Santa. ” D: Un piccolo aneddoto sui preparativi all’ordinazione presbiterale…. R:” Bè ce ne sono diversi- - ammette scherzando don Francesco–. Tra questi mi piace ricordare proprio quando il Vescovo mi ha detto che sarebbe stato l’undici settembre la data della mia ordinazione. Ho esclamato: ahinoi, un’altra disgrazia! Ma Mons. Papa, compresa la battuta, mi disse che invece bisognava dare dei segni profetici in quel giorno. Ed io capii il suo insegnamento.” D: Si parla tanto di questi giovani: cosa vogliono e cosa dare loro. Lei, don Francesco, è un giovane tra i giovani…. R:.”Penso fondamentalmente che si tratti di una questione di fiducia: questa è senz’altro una grande scommessa per noi giovani. Il primo rischio infatti è proprio quello di non avere fiducia in noi, soprattutto quando si parla di formazione.” D: Cosa manca allora? R: “Non penso si tratti di cercare cosa manchi. Prima di tutto, ripeto, bisogna dare molta ma molta fiducia. Solo cosi si può acquisire maggiore responsabilità e, quindi,impegno. D’altra parte però anche noi dobbiamo rispondere con autenticità e con serietà a quello che la vita ci propone. Ma proprio in quanto giovani, abbiamo bisogno della stima e dell’affetto di qualcuno che ci sproni a vivere meglio, a donarci agli altri ed operare meglio.” Floriano Cartanì |