Biagio e Paolo, due santi tra Oriente e Occidente

 di PIERFRANCO BRUNI

 

Oriente ed Occidente non sono mai stati soltanto dei parametri geografici in una dimensione in cui le culture si sono scontrate e confrontate ma restano delle definizioni testamentarie che si leggono grazie a tre riferimenti fondamentali: la ci­viltà, la tradizione, la religione. Attraversandoli spiritualmente e con la consapevolezza di una esistenzialità che sappia guardare oltre la ragione stessa questi modelli si completano, essi stessi, in una riflessione che trova nella cristianità non un valore in sé ma il senso del messaggio evangelico.

Il cristianesimo in San Paolo non può essere assunto come valore, diretta espressione della fede in Cristo e nella Parola di Cristo. Un Cristo che ha fatto sentire la sua voce proprio in una visione che supera le geografie per instillarsi e definirsi nelle coscienze che sanno che l'unico vero incontro tra Oriente ed Occidente è dovuto alla comprensione delle "lingue degli uomini" ma soprattutto all'Amore, alla Carità e al Perdono. (…)  Ci sono stati viaggi che mi hanno impegnato. Di quell’Oriente che non è soltanto mezzaluna ma si porta dentro radici non solo Islam ma anche eredità giudaiche e cristiane: il Mediterraneo come "realtà" di una geografia spirituale. Su questa "strada" vorrei citare la presenza di un altro martire che è San Biagio. La sua presenza, tra l'altro, è segnata da un camminamento che porta dall'Oriente all'Occidente attraverso un processo religioso che pone al centro una eredità che è quella Armena. Che è quella della cultura e del popolo degli Armeni. Decapitato nel 316, come San Palo ha attraversato i luoghi di un Mediterraneo che ha avuto nella storia dell'Oriente un riferimento fondamentale. Ha vissuto il martirio e in Occidente si rilegge il suo cammino su un traghettamento che è chiaramente spirituale ma anche liturgico. Le sue origini armene hanno un significato ancora oggi. Quel mondo armeno cristiano che fa dialogare ortodossi con cristiani. (…)  E San Biagio è dentro il Mediterraneo. Tarso per Paolo e Sebaste per Biagio (due cittadine turche) sono la vera geografia della partenza di una testimonianza di un vissuto della rivelazione cristiana in un Oriente che aveva bisogno di parlare con l'Occidente.

Credo che sia necessario cominciare a leggere il Mediterraneo partendo proprio da questi presupposti che sono, in fondo, i fili del mosaico sul quale poter leggere la funzione che ha avuto San Paolo nei suoi camminamenti, a cominciare dall'Oriente Turco sino a Malta, che costituisce un'altra chiave di lettura proprio nella interpretazione della centralità del Mediterraneo. (…). Il Mediterraneo di San Biagio parte da Sebaste ma trova nell'Occidente mediterraneo cristiano il suo epi­logo. Accomunati da un Oriente che penetra l'Occidente.